Qiu Jin
(1875 – 1907)
scrittrice, poetessa, rivoluzionaria, è considerata la prima femminista cinese.
Giovanissima viene data in moglie al figlio di una ricca famiglia di mercanti che la trattava come se fosse “meno di niente”, ed è in questo il momento che comincia a perdere fiducia in se stessa e a rivelare la sua tristezza interiore con la poesia.
Piuttosto che essere costretta a un matrimonio infelice, abbandona il marito e i figli per recarsi da sola a studiare in Giappone, dove elabora un pensiero femminista, criticando fortemente il modello di donna passivo e ignorante della cultura cinese tradizionale e lanciando appelli a favore dell’istruzione femminile e per la proibizione della fasciatura dei piedi.
Verrà torturata e giustiziata pubblicamente per decapitazione nel 1907, a soli 31 anni, dopo una rivolta fallita, diventando all’istante un’eroina nazionale e aprirà la strada per le successive conquiste femminili.